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Scuola e tecnologia: la didattica saggia di Jenkins

In tema di scuola e nuovi media il rischio di schierarsi con chi esalta o chi demolisce in toto questi ultimi è molto forte: bisognerebbe allora porsi delle domande fondamentali. Da una parte, abolire le tecnologie a scuola consente veramente di conservare la migliore istruzione tradizionale? E, dall’altra invece, la loro introduzione in aula garantisce automaticamente un incremento della motivazione allo studio?

Una didattica è saggia quando favorisce la riconcettualizzazione della tecnologia come risorsa culturale “normale” per la didattica (è quanto avviene quando il cellulare, o il tablet, vengono usati in classe per svolgere attività di apprendimento). Ma anche quando riconosce il valore delle competenze che gli studenti sviluppano nell’informale rendendole funzionali agli apprendimenti di scuola. (Henry Jenkins nel suo libro Culture partecipative e competenze digitali. Media education per il XXI secolo)

Qui puoi leggere l’articolo completo sul sito di Cremit, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia con l’opinione di altri professori italiani, tra decaloghi e tesi al riguardo.

 

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