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La Federal Trade Commission bussa alla porta di TikTok…

TikTok (ex Musical.ly), social network con videoclip di proprietà della società cinese Bytedance, è stato multato per ben 5,7 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission per la mancata tutela dei dati dei suoi utenti con età inferiore ai 13 anni.

Grazie al nuovo regolamento in materia voluto dall’Unione europea, le nuove regole sulla privacy per gli utenti dei social network avevano già stabilito che le principali piattaforme dovessero cambiare le condizioni d’uso sul consenso al trattamento dei dati personali: ad oggi, l’età del consenso digitale per chi vuole usare questi servizi e necessita del consenso di un genitore o tutore per i termini di utilizzo, è compresa fra i 13 e i 16 anni, a discrezione del Paese membro (in Italia, 14 anni).

TikTok, dopo la multa ricevuta, ha dichiarato che “realizzerà una parte separata del servizio per i minori di tredici anni, che avranno così funzioni limitate e non potranno condividere video o inviare messaggi agli utenti”.

Qui puoi leggere il post completo, al seguente link di approfondimento.

 

 

Foto di minori online e tutela dei figli

Al giorno d’oggi è diventata una consuetudine postare sui social network foto di minori, sia dei propri figli che di quelli degli altri, senza troppe preoccupazioni e finché queste foto non violano i termini di servizio degli ambienti digitali c’è ben poco che si possa fare per intervenire una volta pubblicate. Ad un’analisi più attenta delle possibilità, la prima forma di prevenzione è di comunicare agli altri le proprie politiche familiari circa la condivisione delle proprie immagini.

Questo l’articolo comparso sul sito di Common Sense Media che tratta un argomento tanto delicato e attuale, suggerendo soluzioni valide sia in prevenzione che come eventuale rimedio. Ad esempio:

  • chiedere alla persona che ha postato la foto, di eliminarla o oscurarla
  • chiedere di non essere taggati, per ridurre la possibilità di riconoscimento
  • verificare i setting sul grado di condivisione della foto (privata, amici, pubblica)

Da ultimo, esiste sempre la possibilità di giustificare le proprie remore sulla condivisione di una foto dei propri figli o altrui riguardo all’utilizzo che ne potrebbero fare terzi. “Say, I’m not ready for this yet“.

#GDPR La Privacy a norma di legge

Come vi abbiamo preannunciato in qualche news passata, venerdì scorso 25 maggio 2018 è diventato operativo il General Data Protection Regulation (GDPR) Ue 2016/679 che regola la gestione da parte sia degli utenti che degli enti dei dati personali in tema di privacy e tutela dei minori: da un lato conferma alcune pratiche già adottate e dall’altro stabilisce nuove e più severe sanzioni in caso di trasgressioni.

Vi proponiamo un articolo de Il Sole 24 Ore che risponderà a molti dei vostri dubbi sull’argomento in 10 punti: a chi si applica il Regolamento sulla protezione dei dati? Quali dati personali riguarda e come vengono distinti? Ho predisposto l’informativa e la raccolta del consenso? Sono in grado di garantire i diritti degli interessati? Ho designato le figure-chiave di responsabile e incaricati? Devo nominare il Dpo e con quali responsabilità? Sono tenuto a effettuare la valutazione d’impatto? Ho predisposto le adeguate misure di sicurezza? In caso di violazione dei dati, so come comportarmi? Inadempienze o mancanze: quali sono le sanzioni?

Le risposte a queste domande consentiranno anche a chi non fosse direttamente chiamato in causa di acquisire sempre maggiore awareness e arricchire di preziose informazioni il proprio status di cittadino digitale.

 

GDPR

Spiegare le regole di Instagram ai bambini

Abbiamo spesso raccontato di una forte presenza dei più piccoli nelle pagine e nello storie di Instagram: social network visuale molto amato dai più giovani. Ma non tutti ne conoscono le regole, ecco il perché di questa operazione: spiegare le regole di un buon uso di Instagram in “inglese semplice”, con un linguaggio di tutti i giorni e adatto ai bambini.

Una bella idea e una interessante iniziativa, che potrebbe essere il lancio per una attività di peer and Media Education nelle scuole o nelle parrocchie.

Qui il link al pezzo e al progetto.

Qualche idea:

“Don’t bully anyone or post anything horrible about people.” Ovvero non bullizzare o postare cose spiacevoli.
“Officially you own any original pictures and videos you post, but we are allowed to use them, and we can let others use them as well, anywhere around the world. Other people might pay us to use them and we will not pay you for that.” Ovvero ufficialmente possiedi le foto e i video che posti, ma noi siamo autorizzati a usarli…

Ecco che l’educazione all’uso responsabile e alla richiesta di rispetto  passano anche da un modo chiaro e semplice con cui spiegare grandi concetti.

 

Privacy. Come proteggersi? Un incontro per parlarne

Il prossimo giovedì 30 novembre c/o l’Istituto Maria Immacolata di Gorgonzola (h. 21:00, in Aula Magna), si terrà un incontro di formazione, rivolto ai genitori in primis, ma aperto a tutti coloro che sono interessati ad “Educare al digitale tra protezione e privacy”.

Qui la Locandina all’evento, organizzato da 18imi88 Associazione Socio-Culturale ONLUS  e condotto dalla Prof.ssa Simona Ferrari, docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica e Coordinatrice del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia) di Milano.

Genitori o no, non è mai troppo tardi per imparare a difendere il proprio diritto alla privacy e quello dei propri cari.