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WhatsApp in classe

Un bell’articolo ci racconta che usare lo smartphone in classe è possibile e che, se inserito in un contesto didattico adeguato, WhatsApp può essere un ottimo ambiente di lavoro e condivisione.

L’esperienza descritta è quella di Emanuela Pulvirenti, che vi invitiamo a leggere (qui sotto in versione Immagine).

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Lo smartphone per scrivere se stessi

Sugli smartphone i ragazzi scrivono il loro romanzo di formazione: è un diritto che devono saper usare, così si intitola l’articolo di Boccia Artieri. Questo significa che i media non sono solo strumenti, ma spazi di racconto profondo.

Come ben scritto dall’attore (qui), la strategia è semplice: aiutare i ragazzi a usare bene lo smartphone, chiaramente non in termini tecnici o strumentali.

Nota: articolo a pagamento

Smartphone e felicità

Uno studio indaga il tema, coinvolgendo un gruppo di adolescenti. I ragazzi oggi sono più felici? E se non lo sono possiamo imputare all’uso massivo degli smartphone questa infelicità?

Un articolo per affrontare il tema: certamente chiudere e rinchiudersi dietro a uno schermo, senza praticare attività diverse, rafforza alcune debolezze e dinamiche di esclusione del soggetto. La parola chiave, citando Tisseron, è proprio ALTERNANZA!

Qui il link al pezzo .

 

Smartphone a scuola, tra genitori e figli

Esce oggi su Repubblica un articolo interessante sul tema degli smartphone, in classe come in famiglia, nel solco della relazione educativa e genitoriale.

Vale la pena vietarli? Cosa comporta utilizzarli con competenza, anche nella didattica? Quale partita dobbiamo giocare: potenziare un approccio critico o allontanare i ragazzi dagli strumenti?

Non dimentichiamoci che l’uso critico e creativo non passa dal divieto, ma dall’accompagnamento.

Per leggere l’articolo