tecnologia

Phubbing ed esclusione sociale

Quando siete per strada, in sala d’attesa, in coda o anche circondati da amici e familiari, avete mai notato a cosa dedichiamo gran parte della nostra attenzione? Se la risposta fosse il “telefonino”, potreste essere stati in presenza o i diretti protagonisti di una nuova tendenza: con il termine “phubbing” (crasi di phone -telefono cellulare- e snubbing -snobbare-) ci si riferisce, appunto, all’atto di ignorare o trascurare il proprio interlocutore in un contesto sociale concentrandosi sul proprio smart­phone.

Un’équipe di psicologi dell’Università del Kent ha pubblicato sulla rivista Journal of Applied Social Psychology la ricerca condotta sul fenomeno. Per conoscere come è stato realizzato questo studio e quali conseguenze il phubbing sta avendo sulla comunicazione interpersonale, potete leggere l’articolo completo di Elettra Pezzica disponibile online per la rivista Psicologia Contemporanea.

E voi, siete abbastanza “presenti” nelle relazioni che vivete in presenza?

La ricerca sugli over 65 di oggi rivela “una vita a colori”

Astra Ricerche, grazie al Gruppo BNP Paribas Cardif, ha recentemente condotto una ricerca sugli over 65 di oggi, scoprendoli dinamici, in buona salute, autonomi, tecnologici, sportivi, viaggiatori, ma soprattutto ottimisti e con uno sguardo al domaniTutto questo affrontando diverse tematiche, tra cui la famiglia e l’importanza dei Senior per il loro sostegno (sociale ed economico), la tecnologia, la salute, la società e il mondo dello svago.

Secondo l’Istat, gli Over 65 sono circa 13.672.000, pari al 22,6% della popolazione attuale, e sono destinati a crescere (34% entro il 2050), ma sono molto cambiati rispetto ai loro coetanei di soli vent’anni fa. La ricerca “Over 65: una vita a colori” ha coinvolto un campione di oltre 700 Senior tra i 65-85enni, per analizzare come vivono la loro ‘nuova età’ nel terzo millennio e come hanno modificato il loro stile di vita e le loro abitudini in diversi ambiti.

In tema di tecnologia, in particolar modo, si rivelano la generazione Over 65 più digitale di sempre, in quanto l’indagine è stata realizzata completamente online tramite smartphone, talbet e PC ( tra le prime in Italia su questo target). Oltre quattro su dieci dichiara di amare la tecnologia, e questo grazie anche ai nuovi device diventati più semplici e intuitivi da usare. Una categoria, quindi, sempre più smart nei confronti di internet e degli smartphone, con il 66,2% che dichiara di utilizzarli in modo autonomo e il 57,1% che ha particolarmente apprezzato l’avvento dei social network perché li rende meno isolati. Certo, non sono loro a essere innovatori (solo il 12,5% ritiene di esserlo), non è il loro compito, ma sono ben disponibili a mettersi in gioco e imparare.

arcobaleno Cliccate qui per vedere l’infografica con i principali highlights della ricerca e scoprire, tra le altre cose, cosa conta di più nella loro vita.

Scuola e tecnologia: la didattica saggia di Jenkins

In tema di scuola e nuovi media il rischio di schierarsi con chi esalta o chi demolisce in toto questi ultimi è molto forte: bisognerebbe allora porsi delle domande fondamentali. Da una parte, abolire le tecnologie a scuola consente veramente di conservare la migliore istruzione tradizionale? E, dall’altra invece, la loro introduzione in aula garantisce automaticamente un incremento della motivazione allo studio?

Una didattica è saggia quando favorisce la riconcettualizzazione della tecnologia come risorsa culturale “normale” per la didattica (è quanto avviene quando il cellulare, o il tablet, vengono usati in classe per svolgere attività di apprendimento). Ma anche quando riconosce il valore delle competenze che gli studenti sviluppano nell’informale rendendole funzionali agli apprendimenti di scuola. (Henry Jenkins nel suo libro Culture partecipative e competenze digitali. Media education per il XXI secolo)

Qui puoi leggere l’articolo completo sul sito di Cremit, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia con l’opinione di altri professori italiani, tra decaloghi e tesi al riguardo.

 

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