In Italia genitori e figli videogiocano assieme

Per gli appassionati di videogiochi o della ricerca scientifica, ecco il mix perfetto:  AESVI – Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani, ha pubblicato il suo rapporto annuale sul settore dei videogiochi in Italia nel 2017. Eccone alcuni numeri: il 57% degli italiani tra i 16 e i 64 anni ha giocato almeno una volta a un videogioco negli ultimi 12 mesi, parliamo di circa 17 milioni di persone che nel 59% dei casi sono uomini; la principale fascia di età si concentra tra i 25 e i 34 anni, seguita da quella tra i 35 e i 44, mentre il divario tra uomini e donne aumenta con l’età. Il 45% degli intervistati dichiara di giocare tutte le settimane, ma c’è anche un 43% che non gioca mai.

Una percentuale significativa è quella dei genitori che giocano con i figli, sono il 67% e lo fanno per i motivi più disparati. Il più comune è che è un’attività divertente, oppure per passare del tempo con loro. Più di un terzo dei genitori afferma che sono i figli stessi a voler giocare con i propri genitori. Per certi versi un dato confortante e che piano piano erode convenzioni secondo cui i bambini si isolano attraverso i videogiochi o i genitori non siano persone consapevole. È chiaro che più si va avanti più i giocatori di vecchia data diventano padri e madri con maggiore conoscenza in materia rispetto alle generazioni precedenti.

A detta dello stesso Paolo Chisari, Presidente Aesvi, «il videogioco è l’intrattenimento per eccellenza del nostro tempo e perché è sempre più spesso utilizzato anche in famiglia come momento di condivisione tra genitori e figli». Qui di seguito, il link per leggere l’articolo (completo dei dati sui dispositivi e i videogiochi più in uso) e guardare le infografiche pubblicate su Wired.it. Players, are you ready?

 

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