È nata a Udine la prima start-up innovativa che utilizza l’intelligenza artificiale per combattere il cyberbullismo e le altre forme di violenza online contro minori. Si chiama Kaitiaki e funziona analizzando i comportamenti online dei ragazzi, inviando ai genitori un avviso nel caso di fossero anomalie “nel sistema”, ovvero elementi strani o attacchi rispetto al normale comportamento nei social abitualmente tenuto.
La domanda dei fondatori della start-up: “Da esperti del settore delle tecnologie digitali ci siamo quindi posti la domanda: esiste un modo efficace per informare le famiglie nel momento stesso in cui un figlio sta subendo degli attacchi, consentendo un intervento prima che sia troppo tardi?”
L’idea è interessante, ma il rischio è chiaro: in alcuni casi potrebbe finire per sostituirsi alla relazione di cura e di accompagnamento genitore-figlio. Ovvero, deresponsabilizzare i genitori, sempre meno attenti, perché in possesso di uno strumento. Serve educare gli adulti, altrimenti il rischio è di credere che l’impegno, l’ascolto e l’accompagnamento siano di fatto meno necessari.