Snapchat: ovvero contro la “selfie-perfezione”

Qualche tempo fa è stato pubblicato un articolo molto interessante che ragionava sulla logica don Snapchat, basata sull’effimero e sulla “scomparsa” delle immagini. Nato nel 2011 grazie all’idea di due studenti universitari americani, è diventato presto una alternativa a Facebook, o meglio, una aggiunta alla pagina blu più nota.

Riportiamo una lunga sequenza del pezzo.

“Come racconta Spiegel nel primo post del blog di Snapchat, la potenza creatrice giunse dalla volontà di contribuire con un pensiero divergente al mondo della condivisione delle fotografie tramite smartphone, a loro parere troppo orientato alla perfezione stilistica ed estetica, con il fine di proporre un luogo dove condividere selfie strambi e foto divertenti con gli amici. Basta con i ritocchi di photoshop e i filtri di Instagram, con la riproduzione fine a se stessa degli stereotipi delle riviste patinate, il mondo reale è diverso, dove anche il grottesco ha un ruolo fondamentale data la sua natura collettiva e familiare”.

Ancora, è interessante la logica dell’anti-perfezione: “il de-tag e il fotoritocco non avrebbero avuto più senso con Snapchat, un luogo dove nulla è eterno, dove foto e video si autodistruggono alla fine della visione, proprio come in James Bond”.

Per leggere tutto l’articolo, ecco il link.IMG_1385