agenda digitale

C’era una volta… la tecnologia!

 

Avreste mai pensato che una fiaba potesse spiegare il rapporto fra tecnologia e bambini? E, ancora di più, aiutare i più piccoli a fare un uso consapevole del digitale?   

Formy, Balm e il device misterioso è la prima video fiaba realizzate da Andrea Visconti per Scuola Digitale di Agendadigitale.eu ed è una rivisitazione in chiave 2.0 della classica “la formica e la cicala”: le illustrazioni e la voce narrante raccontano la storia di una formica e della sua amica cicala che fanno il loro primo incontro con uno smartphone e scelgono come collaborare per sfruttarne al meglio le potenzialità nascoste.

Leggi l’articolo e guarda il video al seguente link e scopri… la morale della favola!

 

once upon a time

Qual è il ruolo del docente nella scuola digitale?

Concludiamo la parte di news che questa settimana abbiamo dedicato alla scuola digitale con un ultimo contributo tratto da Agenda Digitale sul ruolo del docente: al di là della “trasmissione diretta della conoscenza” da parte del singolo insegnante, una vera innovazione didattica dovrebbe prevedere la condivisione di metodologie e strumenti all’avanguardia. Il docente di questa nuova scuola dovrebbe conoscere, accettare e incentivare:

  • nuove caratteristiche del sapere, un nuovo approccio computazionale condiviso all’interno di discipline scientifiche e umanistiche;
  • nuove conoscenze e competenze, a cavallo fra la tradizione e l’innovazione alle soglie di un nuovo mondo del lavoro dove spirito d’iniziativa e di adattamento saranno sempre più richiesti;
  • le competenze digitali, proprie dei producer di contenuti e architetture digitali necessariamente articolati e complessi;
  • nuovi modi di apprendere, cioè un apprendimento di tipo socio-costruttivo, auto-regolato, situato e collaborativo.

Qui puoi leggere l’articolo completo di Rosa Bottino, direttore dell’ Istituto per le Tecnologie Didattiche e Presidente dell’Area della Ricerca di Genova all’interno del Consiglio nazionale delle Ricerche. A domani con una nuova lettura!

L’unica vera “antidisciplinarità” che potrebbe salvare la scuola del futuro

Il filosofo del secolo scorso Karl Popper considerava la vita un problem solving continuo e, al posto delle discipline di studio, preferiva parlare di problemi da risolvere: questo atteggiamento anticonformista prevede necessariamente un apprendimento per collaborazione, lo stesso che ai giorni nostri suggerisce la robotica (moderna, inclusiva, professionalizzante, sfidante ed educativa per competenze).

La robotica è antidisciplinare. E se entra nelle scuole riesce a cambiarle, un passo alla volta, da dentro: i docenti si confrontano di più tra loro, comunicano e condividono, studenti di indirizzi diversi lavorano insieme, i tempi delle lezioni si dilatano, gli studenti tornano in laboratorio anche fuori-orario, scuole distanti collaborano a progetti comuni… La robotica ha un potere straordinario, può davvero cambiare la scuola. E non solo.

Ecco il link all’articolo di Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale, comparso su Agenda Digitale, dove si leggono alcuni casi esemplari di scuole già esistenti in Italia e si conclude: «Con la robotica aiutiamo i giovani a essere più “indisciplinati”, cioè più preparati, consapevoli e appassionati».