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“Code Your Future” trasforma situazioni di svantaggio in una grande opportunità lavorativa

Come si può diventare programmatori informatici in soli sei mesi? Al via il programma di coding gratuito Code Your Future, rivolto ai rifugiati, ai richiedenti asilo e alle persone in difficoltà economica, ideato dall’omonima organizzazione no profit e lanciato in Italia grazie alla collaborazione di LVenture Group, holding di partecipazioni quotata sul MTA di Borsa Italiana che investe in startup digitali.

Le candidature sono aperte dal 7 marzo 2019. Code Your Future ha l’obiettivo di:

  • Far crescere quelle competenze digitali oggi richieste sul mercato del lavoro nelle persone che si trovano in una situazione di partenza di maggior svantaggio: rifugiati politici o richiedenti asilo e cittadini italiani disoccupati e in condizione di difficoltà economica, che necessitano di un’occasione per non sprecare il loro potenziale;
  • Far emergere nella diversità un insieme di nuovi talenti per le aziende che operano nel campo delle nuove tecnologie: diversi studi dimostrano come gli ambienti di lavoro con un maggior tasso di diversità, culturale e di genere, stimolino la creatività e siano più produttivi;
  • Affermarsi come modello di integrazione di successo nel nostro Paese.

Per voi, il Comunicato Stampa completo e il link al sito su cui iscriversi al corso gratuitamente: per candidarsi al programma, è necessario infatti completare il percorso di applicazione entro il 7 aprile. Le lezioni prenderanno il via il 4 maggio presso l’Hub di LVenture Group e LUISS EnLabs. Il programma è supportato da ONEMYFI, partner tecnico dell’iniziativa con la sua soluzione Wi-Fi portatile.

Let’s “Code Your Future”!

 

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Coding e Digital Education per superare il gender gap

Meet The Media Guru, che vi avevamo già presentato tempo fa, in collaborazione con Editrice Il Castoro, organizza per martedì 5 giugno alle 19:30 presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci un incontro con Reshma Saujani, fondatrice di Girls Who Code, no-profit statunitense che contrasta il gender gap tecnologico attraverso la formazione digitale.
A Meet the Media Guru esplorerà le opportunità che la Digital Education offre alle giovani donne: Reshma è convinta che insegnando il coding si offrano a bambine e ragazze competenze utili nel mondo del lavoro, potenziando in loro assertività e fiducia.

Ecco il post per maggiori informazioni e il link diretto per iscriversi: Girls Who Code introduce le ragazze al mondo del Coding e aiuta a capire come attraverso di esso anche loro possono cambiare il mondo.

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Oggi cosa abbiamo in programma? Il coding per l’infanzia

Oggi, lunedì 4 dicembre 2017, inizia la Computer Science Education Week e si festeggiano i 50 anni dei linguaggi di programmazione per bambini: dalla tartaruga di Papert al coniglio di Google.

Ricordiamo che dal 2013 è uscito nelle librerie italiane Come un videogioco. Insegnare e apprendere nella scuola digitale, edito da Raffaello Cortina e scritto da James Paul Gee. L’autore, uno dei più insigni linguisti statunitensi, spiegava “What Video Games Have to Teach Us about Learning and Literacy” (titolo originale), ossia come i videogiochi ben fatti favoriscano implicitamente forme di apprendimento profonde ed efficaci.

Sempre nel 2013 è stata anche inaugurata l’Ora del Codice, un’iniziativa permanente per far sperimentare a chiunque pensiero computazionale e competenze informatiche, indispensabili per educare la mente a produrre pensiero oltre gli algoritmi sin dai primi “tap” sugli schermi digitali.

Qui il link all’articolo pubblicato stamattina da il Post: leggetelo e divertitevi con il doodle interattivo programmato per l’occasione!

 

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