Digitale

Nasce una nuova rubrica di Media Education

La scorsa settimana è stata inaugurata la nuova rubrica di Cremit intitolata fraME, dedicata alla Media Education.

Probabilmente la prospettiva più strategica non sta tanto nella ricerca di regole da far rispettare (agli altri…), ma nella capacità di praticare strategie di adattamento continuo, in senso evolutivo. Possibilmente non a senso unico, ma cercando di fare in modo che i saperi pedagogici e le prassi educative trasformino le posture tecnologiche e il senso del digitale. Ogni giorno, senza fare troppo rumore.

Questo un estratto del primo articolo scritto da Michele Marangi su Bambini e digitale. Servono nuovi paradigmi? 

Per conoscere e inquadrare più da vicino i singoli fotogrammi del flusso continuo delle esperienze mediali che i bambini oggi hanno con gli schermi digitali, basterà il tempo di una lettura che apra la mente a nuove prospettive.

Italiani app-assionati del mondo food

Il lato digitale della ristorazione, un’indagine Doxa commissionata da Groupon, azienda leader nel settore degli acquisti online, ha rivelato nuovi trend social del mondo della ristorazione attraverso 2.030 interviste online su un campione nazionale rappresentativo della popolazione italiana adulta di 18-74 anni, che mangiano fuori casa almeno 1 volta al mese.

  • 7 italiani su 10 condividono sui social media foto scattate al ristorante
  • i piatti appena usciti dalla cucina restano il soggetto preferito (51%), seguiti dal classico selfie dei commensali (28%) e dagli interni del locale (21%)
  • le prenotazioni via app mobile crescono del 7% rispetto al 2017 e la scoperta di nuovi locali avviene online per il 60%.

Ecco un’infografica con i dati più interessanti. E voi, quanto siete app-assionati del mondo food?

 

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Lavorare con il digitale a scuola #NovaAJ

Dall’introduzione dei nuovi media nella scuola ci si sarebbe aspettato un cambiamento repentino non solo nelle abitudini, ma anche negli atteggiamenti di studenti e insegnanti verso il sapere: quello che si registra, però, le metodologie didattiche innovative vengono percepite dai più come momenti isolati e per questo a volte faticosi da integrare nella routine scolastica. Vi proponiamo a questo proposito il link all’articolo di Dianora Bardi che non vuole perdere l’occasione di avere ben chiaro il percorso da seguire affinché vi sia una vera e propria innovazione nella scuola. E perché non ripartendo dal cooperative learning della tradizione pedagogica, già reso possibile in molti ambienti digitali?! 

Il lavoro cooperativo porta dentro il cuore della pedagogia di Freinet: il lavoro intellettuale può entusiasmare il bambino, che contrariamente alla convinzione comune, non è fatto per il gioco ma per il lavoro. […] Complice Freinet, si può provare a risemantizzare i termini “gioco” e “lavoro” nel contesto della scuola: gioco non è sinonimo di intrattenimento e lavoro è sinonimo di attività autentica. Così, forse, la scuola potrebbe essere più vicina alla vita e il gioco più lontano dall’intrattenimento (Pier Cesare Rivoltella, Fare didattica con gli EAS, Episodi di Apprendimento Situati).

 

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Centro internazionale per la cultura digitale

È stato inaugurato a Milano il primo centro internazionale per la cultura digitale, al Piccolo Teatro di via Rovello.

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Dopo tredici anni di vita di Meet the Media Guru, nasce il centro internazionale per la cultura digitale, una naturale evoluzione delle attività portate avanti in tutti questi anni. Si tratta di un polo, promosso con Fondazione Cariplo, finalizzato a raccontare e comprendere l’impatto culturale del digitale. Eventi, mostre, esperienze formative, performance e servizi creativi sono il centro di questa nuova iniziativa.