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“Il corpo e la macchina”, una nuova lettura su tecnologia, cultura, educazione

Il digitale non è un mondo, un universo parallelo, ma una dimensione del mondo reale: la vita digitale è la nostra vita di tutti i giorni, che trova nel digitale una sua componente di rilievo. […] Il digitale ha colonizzato la nostra vita, l’ha resa anche digitale. Quando si afferma che la Media Education oggi diventa educazione tout court e svolge un ruolo rilevante nella costruzione della cittadinanza digitale è a questa idea di cittadinanza digitale cui occorre pensare.

In questo breve passo tratto da Il corpo e la macchina. Tecnologia, cultura, educazione , scritto da Pier Cesare Rivoltella e Pier Giuseppe Rossi ed edito da Morcelliana-Scholé, si riassume il cuore di una nuova prospettiva, che considera la tecnologia come qualcosa di antropologicamente costitutivo, senza demonizzarla né esaltarla inutilmente: all’interno del paesaggio attuale le menti poliedriche dei due autori riescono a suggerire allo studioso e al formatore una piattaforma programmatica che trova nel sistema uomo-macchina-ambiente il suo terreno più fertile di riflessione.

Qui, voi appassionati di tecnologia, ma soprattutto di cultura ed educazione, potete leggere un articolo con l’introduzione del libro, la quarta di copertina e il sommario. Buona lettura!

“Un’idea di scuola”, il Professor Rivoltella spiega la sua

Il Professor Pier Cesare Rivoltella, più volte citato per Educazione Digitale, ha da poco pubblicato per Scholé Un’idea di scuola, un nuovo libro che tenta di portare ad una risoluzione felice la contrapposizione tra due paradigmi antagonisti, «quello “del capitale umano”, economicistico e orientato all’efficienza e alla produzione, e quello “dello sviluppo umano”, preoccupato invece della promozione dell’uomo e delle libertà personali (Baldacci, 2014)».  L’idea di scuola del professor Rivoltella si costruisce su quattro consapevolezze, una per capitolo:

  1. La scuola funziona ancora oggi come un dispositivo verticale, che soffre di un profondo scollamento dalla società sempre più orizzontale con il rischio di risultare poco significativa per i suoi studenti;
  2. Un insegnante non dovrebbe mai smettere di essere alla ricerca del meglio, così da diventare un professionista “completo” e meritarsi il riconoscimento dei suoi alunni;
  3. Laddove la troppa libertà abbia portato alla nascita di pratiche sociali prive di limiti e quindi di responsabilità, il metodo potrebbe diventare la chiave di volta per l’innovazione scolastica;
  4. Occuparsi dei media non significa cedere ad una moda, ma perseguire l’obiettivo di rendere la scuola contemporanea, quali «frontiera etica e spazio di costruzione della cittadinanza».

Ecco per voi la presentazione del libro firmata dal suo autore e condivisa sul suo blog: per parlare di educazione digitale, è giusto talvolta fare chiarezza su ciò che intendiamo noi per educazione prima di tutto.

 

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