WhatsApp e software-spia. Il Grande Fratello della messaggistica istantanea

Nella sezione Tecno de Il Fatto Quotidiano Umberto Rapetto tratta la pessima abitudine di voler controllare continuamente i contatti altrui su WhatsApp, che spesso viene abusato come facilitatore di relazioni interpersonali basate sul possesso.

Chiunque ci riuscisse sarebbe, di fatto, colpevole di una violazione illecita dei diritti di privacy con conseguenze legali anche gravi; è bene sapere inoltre che il rischio di incorrere in un simile malintenzionato è proporzionale al numero di utenti con cui si scambiano certe informazioni e contenuti. Una prima forma di tutela consisterebbe quindi nell’astenersi sia dal comunicare in chat con eccessiva leggerezza, sia dalla tentazione di spiare gli accessi e gli scambi verbali degli altri: approfittiamo della distanza a cui ci costringe lo strumento per non preoccuparcene troppo.

Uno spot famoso annunciava “On January 24th, Apple Computer will introduce Macintosh. And you’ll see why 1984 won’t be like ‘1984’”. Speriamo che trentatré anni dopo anche WhatsApp scampi al Grande Fratello del futuro distopico profetizzato da George Orwell nel suo romanzo.

wapp