Rischi del digitale #NòvaAJ

Continuiamo le nostre pillole di scienza sul digitale e la scuola con un altro articolo sempre di Guido Romeo che potrete leggere per intero al seguente link. Negli ultimi anni, da una parte, l’espansione dei sistemi connessi di rete ha velocizzato notevolmente il tempo di risposta alle proprie domande o performance digitali e, dall’altra, la diffusione di smartphone e tablet ha alterato in maniera incontrovertibile le relazioni interpersonali: la modifica dell’attenzione visiva (già descritta da Green e Bavalier nel 2000), la game addiction ossia una forma di dipendenza da gioco (documentata nei ragazzi fra gli 8 e i 18 anni da Gentile) e la riduzione della socialità (studiata da Anderson) sono solo alcuni degli effetti documentati più rischiosi del digitale. Tuttavia, proviamo a cambiare prospettiva:

I media non sono semplicemente strumenti, non si può contrapporre esperienza reale e virtuale ma al contrario occorre concepirle come dimensioni diverse ma del tutto integrate della nostra esperienza. […] La natura della tecnologia non è sostitutiva ma additiva, ovvero ogni nuova tecnologia si affianca alle tecnologie tradizionali senza decretarne la fine anche se, certo, ne modifica gli usi e la funzione all’interno dell’ambiente simbolico. (Pier Cesare Rivoltella, La previsione. Neuroscienze, apprendimento, didattica).

 

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