I videogiochi secondo J. P. Gee

A cura di Alessandra Carenzio carenzio

 

 

Descrizione del tema: quando parliamo di videogiochi solitamente sentiamo dire: “ma questo gioco è violento!”, “questo invece è davvero educativo, sposti le foto nel riquadro corrispondente”, oppure “per un bambino non è adeguato, sparano”. Si tratta del punto di vista che assume il contenuto e il genere (sparatutto, guerra, educational, puzzle ecc.) come logica di analisi. Ma è proprio vero che ciò che definisce il catalogo videoludico è solo il contenuto? La domanda è stata posta da James Paul Gee, linguista americano che nel 2003 pubblica What video games have to teach us about learning and literacy: ciò che rende un videogioco di valore è il dato strutturale, ovvero la sua costruzione, il suo funzionamento interno, la sua organizzazione. Non ci sono videogiochi buoni o cattivi ma videogiochi ben fatti o fatti male.

I videogiochi ben fatti sono quelli che si procedono in maniera progressiva, consentendo di sviluppare strategie applicabili ad altri contesti con aggiustamenti sensibili, che stimolano il confronto del gruppo, sono quelli che creano nel videogiocatore un’attesa ragionevole, né troppo frustrante né troppo ridotta, in modo da farlo progredire sfidando la zona di sviluppo prossimale, pur senza perdere di vista senso e obiettivo del percorso. Il testo affronta il tema spiegando 36 principi dell’apprendimento che agiscono quando giochiamo, supportando non solo l’apprendimento ma anche l’analisi critica del videogioco, la comprensione del testo (e quindi delle richieste che fa al suo “lettore”). Si tratta di fattori capaci di stimolare la responsabilità nell’uso e la capacità di riconoscere le “grammatiche interne” del videogioco.

 

Slogan: i videogiochi ben fatti stimolano strategie, quelli fatti male abituano alla ripetizione senza riflessione.
Domande stimolo: quanto i ragazzi sono consapevoli del funzionamento dei videogiochi? Come adulto ho mai provato a videogiocare? Mi sono confrontato con i ragazzi?
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Risorse

  • P. Gee, Come un videogioco, Cortina, Milano 2013