La socializzazione in Rete

A cura di Sara Rocca sarar

 

 

 

Descrizione del tema: oltre alla famiglia, alla scuola e al gruppo dei pari al giorno d’oggi anche i media contribuiscono enormemente a definire il processo di socializzazione dell’individuo in fase di crescita. Come ci spiega Tisseron, dal momento in cui si è imposta la “cultura dello schermo”, il modello della “cultura del libro” ormai è stato superato e nonostante alcuni dei suoi tratti peculiari siano stati conservati, possiamo evidenziare alcune differenze fondamentali che hanno dato vita a delle vere e proprie rivoluzioni in relazione ai saperi, agli apprendimenti, al funzionamento psichico e ai legami sociali. Attraverso la cultura dello schermo, ad esempio:

  • i contenuti vengono continuamente modificati da più persone che sono riunite davanti a più dispositivi (concezione orizzontale del sapere);
  • possiamo lavorare con più fonti diverse da confrontare e vagliare, rompendo gli schemi e sviluppando il pensiero circolare;
  • viene privilegiata un’identità dai caratteri molteplici, che continua a mutare in base alle interazioni e al contesto di riferimento e che può agire in modi molto differenti tra di loro;
  • per instaurare una relazione con l’altro non è più necessario condividere uno spazio fisico, ma un interesse comune (importanza dei legami deboli).

 

Slogan: Informati in digitale!

 

Domande stimolo: è possibile equilibrare la cultura del libro con quella dello schermo? Se sì, in che modo? Quali sono i punti di forza di una e dell’altra? E i limiti? Come possiamo aiutare i giovani ad orientarsi nella mole di informazione prodotta dalla Rete? Quali possono essere i consigli da dare a loro per socializzare correttamente nel Web e tramite il Web?

 

Risorse:

  • Tisseron, 3-6-9-12. Diventare grandi all’epoca degli schermi digitali. Editrice la Scuola, Brescia 2016
  • Scritti di Z Bauman., tra cui troviamo “Liquid Modernity” (2000) e “Liquid Love. On the Fraility of Human Bonds” (2003)